Dal 2021 è iniziata una proficua collaborazione tra ESA (European Space Agency), organizzazione leader nel settore spaziale, ed Enel Global Trading con l’obiettivo di utilizzare tecnologie spaziali per stimare l’acqua contenuta nella neve (Snow Water Equivalent – SWE) e la profondità della stessa (Snow Depth – SD).
La produzione di energia da fonti idriche delle centrali del Gruppo Enel è significativamente influenzata dalla naturale variabilità della disponibilità dell’acqua; quindi, per gestire al meglio la produzione, è necessario non solo avere dati sulla quantità di pioggia che cade, ma anche sui volumi d’acqua contenuti nel manto nevoso (SWE). Soprattutto durante la primavera, quando la neve si scioglie, le stime degli afflussi dei fiumi servono a ottimizzare la gestione del rilascio di acqua nelle dighe, conoscendone in anticipo i livelli. Tuttavia, il recupero di dati SD e SWE nelle regioni montuose con metodi tradizionali - come le misurazioni in situ o i costosi sorvoli LiDAR (Light Detection and Ranging) - è limitato nella portata e/o richiede molto tempo per l'esecuzione. Riuscire a combinare, o sostituire del tutto, queste misurazioni con precise osservazioni satellitari ed accurati modelli meteorologici può essere un passo avanti importante verso la completa efficienza della produzione da fonti rinnovabili.
A luglio 2021, insieme a ESA e al consorzio SnowPower, guidato dalla società tedesca EOMAP, è stata presentata una soluzione che abbina dati avanzati di osservazione della Terra dal satellite Sentinel-1 e modelli di previsione meteo, per coprire aree geografiche più ampie in modo più dettagliato, più efficiente e con costi inferiori rispetto al passato. Questo progetto innovativo è al momento focalizzato su tutto l’arco alpino ed appenninico italiano, con la prospettiva di utilizzarlo anche in altre aree del mondo dove ci sono centrali idroelettriche di Enel.